Acqua rubata in Corte

L’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno dovrebbe appropriarsene, né trarne profitti. Da anni è iniziato un processo per  consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali in nome di una presunta efficienza della gestione privata.

 

Efficientismo ampiamente negato dall’esperienza di chi ci è già passato sia in Italia che all’estero. La storia recente ci parla di peggioramento dei servizi e aumento delle tariffe. Eclatanti in particolare i casi di Arezzo e delle province di Agrigento e di Latina, dove i servizi sono peggiorati e le tariffe sono state triplicate. Parigi, dopo trent’anni di servizio affidato ai privati, torna alla gestione pubblica.

Noi tutte e tutti possiamo impedirlo. Il 24 Aprile il Forum italiano dei movimenti per l’acqua lancerà la raccolta firme per il referendum contro la privatizzazione dell’acqua: in 3 mesi entro il 21 luglio si dovranno raccogliere 500mila firme. Chiunque potrà firmare recandosi all’ufficio anagrafe del proprio comune, dove saranno resi disponibili gli appositi moduli.

In sostegno a questa iniziativa, domenica 18  aprile  alle 20.30, dopo il consueto aperitivo delle 18.30, alla Corte del Deposito95 proietteremo Acqua rubata – una video inchiesta sul mondo dell’“acqua pubblica” e dell’“acqua privata” che cerca di rispondere a questa domanda: è giusto e sensato che a decidere della gestione e dell’utilizzo dell’acqua, un bene essenziale per la sopravvivenza, sia un’azienda che ha l’obbligo di guadagnarci sopra?